MONNALISA BYTES

Science Storytelling

3′ 13″

Il vaso di zucchero

Testi Emma Gatti
Translation Emma Gatti
Editing Nick Pearce
Capillari di zucchero che mimano le vene: la nuova frontiera della ricerca medica?

C’è un rapporto inverso
tra quanto una cosa ti fa bene
e quanto ti piace”
– Calvin (Calvin and Hobbes)

La ricerca si sviluppa attraverso lunghi momenti di attesa, intervallati da rari momenti geniali di solito nati al ristorante o in piscina e comunque mai in laboratorio. Un esempio di questa genialità spontanea è l’ultimo lavoro di Ian Kinstlinger, della Rice University, che ha mantenuto vivi tessuti in vitro per settimane grazie alla creazione di un intricato network di capillari che mimano i nostri vasi sanguigni. Mantenere tessuti in vitro vivi a lungo è importante perché se muoiono subito non si riesce a usarli negli esperimenti. La particolarità del lavoro di Kinstlinger è che i capillari sono fatti di zucchero, e sono stati fatti con una speciale stampante a 3D che crea delle strutture di zucchero fuso. L’invenzione apparentemente gli è stata ispirata da una crème brûlé decorata con dello zucchero caramellato. A dimostrazione inoltre che la scienza oggi è collaborazione, l’algoritmo per la stampa è stato progettato dalla Nervous System, uno studio di design che si occupa di creare gioielli, arte e soprammobili ispirati alla natura. Per chi volesse sapere perché i capillari devono essere per forza di zucchero, qui c’è l’articolo completo.


Over the Pop

“L’inizio dell’infinito. Spiegazioni che trasformano il mondo”
di David Deutsch

 Una mia amica è esperta di fiori e mi ha fatto tornare in mente questo libro di Deutsch che, in un capitolo, parla del perchè i fiori ci piacciono. Ci avete mai pensato? Perchè I fiori appaiono belli all’occhio dell’essere umano? Il capitolo sui fiori è eccezionale, ma il libro è pesantuccio, quindi vi suggeriamo di leggere il capitolo 14 e poi tenerlo in borsa pronto per impressionare la gente alle feste (ma che feste frequentate?) o, eventualmente, tirarlo dietro agli scocciatori. 

Ghiaccio, rose, inchiostro
A proposito di fiori, ecco un progetto nato e cresciuto col favore della quarantena. L’artista si chiama Christopher Dormoy, e ha passato due mesi a filmare in timelapse fiori congelati immersi in blocchi di ghiaccio che faceva sciogliere con dell’inchiostro. Il risultato è un video ipnotizzante di 4 minuti nel quale rose rosse diventano nere, il ghiaccio forma misteriose caverne, e l’inchiostro sembra formare un paesaggio in stile Prometheus. Per gli amanti dei dettagli e della fotografia, qui c’è anche il making of.


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EMMA GATTI è una scienziata con una laurea in geologia presso l’Università degli Studi di Milano – Bicocca, un dottorato in geochimica presso l’Università di Cambridge, e sei anni di esperienza da ricercatrice presso il NASA Jet Propulsion Laboratory e il California Institute of Technology di Pasadena. Dopo 12 anni all’estero è tornata a Milano e ha co-fondato Monnalisa Bytes, di cui è anche scrittrice e science editor. Le piacciono i fumetti, i gatti neri e i messaggi vocali.

NICK PEARCE in italiano